Gli investimenti 
in Algeria

di Paolo Greco *

 

Il Codice degli Investimenti, di cui al Decreto Legislativo n. 93/12 del 5 ottobre 1993, è stato abrogato con l'Ordinanza n. 01-03 del 20 agosto 2001 relativo allo sviluppo degli investimenti.

Questa costituisce quindi la nuova normativa che si applica agli investimenti di capitali, sia nazionali che di provenienza estera, alle attività economiche di produzione di beni o servizi, nonchè agli investimenti realizzati nel quadro di attribuzione di concessioni e/o licenze, ad eccezione di quelli eventualmente riservati allo Stato o ad altre persone giuridiche, specificatamente indicati dalle leggi in vigore[1].

Tale sistema di si basa su un apparato di Organi molto articolato che risulta nell’insieme addirittura frammentario per la notevole quantità di passaggi di competenze che richiede.

Primo fra tutti può essere citato il Conseil National de l'Investissement, CNI; si tratta di un istituto presieduto dal Capo del Governo, con il compito di promuovere lo sviluppo degli investimenti, ed in particolare:

-         proporre le strategie e le priorità per lo sviluppo degli investimenti;

-         proporre l'adattamento, delle misure di incentivo all'investimento, alle mutate condizioni di operatività;

-         pronunciarsi sulle convenzioni, di seguito precisate, stipulate fra l'investitore e l'ANDI, Agence Nationale de Développement de l'Investissement;

-         stabilire le condizioni per la concessione degli incentivi di cui all'Ordonnance su indicata;

-         pronunciarsi, d'accordo con gli obiettivi di sviluppo del territorio, sulle zone che dovranno beneficiare del regime particolare di incentivi, come di seguito indicato;

-         proporre al Governo tutti i provvedimenti e le misure necessari per la realizzazione del sistema d'incoraggiamento e di sostegno all'investimento;

-         far nascere ed incoraggiare la creazione e lo sviluppo di istituzioni e di strumenti finanziari idonei al finanziamento degli investimenti;

-         trattare qualunque altro problema afferente all'applicazione dell'Ordonnance.

Il CNI fissa l'ammontare del budget da mettere a disposizione del Fond d'Appui à l'Investissement, insieme all’elenco delle spese che possono essere imputate al Fondo[2].

Secondo il Décret Executif n. 01/281 del 24 settembre 2001, il Consiglio è composto da tutta una serie di personalità dello Stato tra cui:

-         il Ministro incaricato delle Finanze;

-         il Ministro incaricato «de la Participation et de la Coordination des Réformes»;

-          quello delle Partecipazioni statali e del Coordinamento delle Riforme;

-         il Ministro incaricato degli Enti locali;

-         il Ministro incaricato del Commercio;

-         il Ministro incaricato dell'Energia e delle Miniere;

-         il Ministro incaricato dell'Industria;

-         il Ministro incaricato della Piccola e Media Impresa;

-         il Ministro incaricato della Cooperazione;

-         il Ministro incaricato dell'Ambiente.

Alle riunioni sono chiamati a partecipare anche i Ministri che, volta per volta, sono interessati in base agli argomenti all'ordine del giorno. Partecipano inoltre, semplicemente come osservatori, il Presidente del Consiglio di Amministrazione e il Direttore Generale dell'Agence Nationale de Développement de l'Investissement, ANDI[3].

Il Consiglio si riunisce una volta al trimestre, ed ogni qual volta convocato dal Presidente o a richiesta di uno dei membri. Può essere chiamato a parteciparvi chiunque sia in grado di dare il suo apporto professionale specifico sui problemi in esame, e a conclusione dei lavori, vengono emesse le relative decisioni o raccomandazioni[4]. La Segreteria del CNI è assicurata dall'Agence Nationale de Développement de l'Investissement ed è incaricata di preparare i lavori del Consiglio seguendo la realizzazione delle sue decisioni e raccomandazioni; si impegna a redigere periodicamente un rapporto sulla situazione concernente gli investimenti, e ad alimentare i lavori del Consiglio con informazioni o studi riguardanti oggetto e scopi dell'ANDI[5].

L'Agence Nationale de Développement de l'Investissement, ANDI appunto, è un ente pubblico con personalità giuridica e autonomia finanziaria, sotto la tutela del Ministre de la Participation et de la Coordination des Réformes. La sua sede si trova ad Algeri ed ha strutture decentralizzate a livello locale. Nell'ambito degli investimenti, d'intesa con le Amministrazioni e gli Organismi interessati, ha il compito di assicurare la promozione, lo sviluppo e il seguito degli investimenti, informando ed assistendo gli investitori residenti e non residenti, per la realizzazione di progetti di investimento. L’Agenzia facilita decisamente l'adempimento delle formalità per la costituzione delle imprese e la concretizzazione dei progetti attraverso le prestazioni dello Sportello unico decentralizzato, rappresentando dunque un grosso aiuto e un valido servizio per chi vuole investire in Algeria, considerando anche la possibilità che l’ANDI ha di concedere propri incentivi relativi all'investimento, in ottemperanza alle leggi in vigore[6].

Tutto il processo si svolge nella completa assicurazione che gli impegni sottoscritti da parte degli investitori verranno soddisfatti durante il periodo di esonero.

E’ da sottolineare con particolare interesse che l’Agenzia gestisce il Fonds d'Appui à l'Investissement, Fondo per il Sostegno degli Investimenti, insieme al portafoglio fondiario e immobiliare destinato all'investimento.

A tal fine è incaricata di costituire il “guichet unique”, Sportello unico, di identificare le opportunità di investimento e costituire una banca dati economica da mettere a disposizione dei potenziali investitori, in modo da raccogliere, elaborare, produrre e diffondere tutta la documentazione necessaria per una migliore conoscenza delle opportunità di investimento nel paese e all'estero, favorendone la realizzazione[7]. Così facendo vengono identificati tutti i possibili ostacoli alla realizzazione degli investimenti e presentati alle varie amministrazioni competenti le proposte per il relativo superamento.

L'ANDI è gestita da un Consiglio di Amministrazione, composto da[8]:

rappresentante del Capo del Governo, che assume le funzioni di Presidente;

rappresentante del Ministro incaricato “de la Participation et de la Coordination des Réformes”, e cioè delle Partecipazioni statali e del Coordinamento delle Riforme;

-         rappresentante del Ministro incaricato degli Affari Interni e degli Enti locali;

-         rappresentante del Ministro incaricato degli Affari Esteri;

-         rappresentante del Ministro incaricato delle Finanze;

-         rappresentante del Ministro incaricato dell'Industria;

-         rappresentante del Ministro incaricato della Piccola e Media Impresa;

-         rappresentante del Ministro incaricato della Gestione del Territorio;

-         rappresentante del Governatore della Banque d'Algérie;

-         rappresentante della Chambre Algérienne de Commerce et d'Industrie;

-         due rappresentanti delle organizzazioni patronali, designati dalle stesse.

Il segretariato del Consiglio di Amministrazione, i cui membri durano in carica tre anni, con possibilità di rinnovo, è assicurato dal Direttore Generale.

Il Consiglio si riunisce in sessione ordinaria quattro volte all'anno, in sessione straordinaria su convocazione del Presidente o su richiesta di due terzi dei membri. Le sedute sono valide, in prima convocazione, se presenti i due terzi dei membri, in seconda qualunque sia il numero dei presenti.

Delibera a maggioranza dei presenti, in caso di parità prevale il voto del Presidente, il tutto, infine, viene fatto oggetto di apposito verbale[9].

Il Consiglio delibera in particolare su:

1.     progetto di regolamento interno;

2.     adozione del programma generale di attività dell'Agenzia;

3.     condizioni di esecuzione delle decisioni del CNI;

4.     progetto di bilancio e rendiconto dell'Agenzia;

5.     accettazione di doni e lasciti;

6.     proposte di acquisto, alienazione, permuta di beni immobili;

7.     approvazione del rapporto annuale di attività e del bilancio di gestione;

8.     criteri e griglie di analisi per la valutazione dei progetti di investimento al fine dell'ottenimento dei vantaggi previsti dalla normativa in vigore;

9.     creazione di strutture decentralizzate dell'Agenzia sul territorio o di rappresentanze all'estero;

10. introduzione di ogni sorta di dispositivi e adozione di tutte le misure necessarie per il sostegno degli investimenti[10].

Il Direttore Generale, assistito dal Segretario Generale, è responsabile del funzionamento dell'Agenzia, agisce in nome e per conto della stessa, di cui ha sia la rappresentanza legale che processuale, e dirige l'insieme dei suoi servizi, assicurando l'esecuzione delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione, al quale compila un rapporto trimestrale con indicazione delle dichiarazioni di investimento depositate, delle deliberazioni relative a concessione o rifiuto degli incentivi, ed un rapporto periodico sullo stato di esecuzione dei progetti di investimento cui tali incentivi sono stati concessi[11].

Per svolgere i compiti affidatile l'Agenzia può costituire gruppi di esperti incaricati di problemi specifici, o organizzare seminari, incontri relativi alla promozione degli investimenti mantenendo rapporti con gli organismi similari stranieri.

Al livello della struttura decentralizzata dell'Agenzia è istituito uno Sportello unico, abilitato a compiere tutte le formalità necessarie per la creazione delle imprese ed a facilitare la realizzazione dei progetti di investimento; contro i provvedimenti da esso adottati è ammesso ricorso alle rispettive Amministrazioni di competenza[12].

Lo Sportello unico, d'intesa con le Amministrazioni e gli Organismi interessati, provvede all'alleggerimento ed alla semplificazione delle varie procedure e delle formalità necessarie alla realizzazione degli investimenti, controllando l'applicazione delle decisioni adottate[13].

E’ costituito presso ciascuna delle 48 ripartizioni amministrative in cui è articolata l'Algeria, riunisce i rappresentanti locali dell'Agenzia nonchè del Centre Nationale du Registre de Commerce, delle imposte, delle dogane, dell'urbanistica, della gestione del territorio, dell'ambiente, del lavoro, degli organismi incaricati della gestione delle aree destinate agli investimenti, del CALPI, Comitè d'Assistance Locale et de Promotion de l'Investissement, del capo dell'APC, Assemblée Populaire Communale della sede dello sportello, degli Uffici locali del Tesoro e delle Imposte[14].

Nell'ambito dello Sportello unico, il rappresentante dell'Agenzia costituisce l'interlocutore unico dell'investitore straniero, egli è incaricato della verifica formale del dossier e del suo inoltro ai servizi interessati per il buon fine dell’investimento. Registra le dichiarazioni dei progetti e le richieste di concessione di incentivi rilasciando le relative dichiarazioni di deposito; per le attività sottoposte ad autorizzazione preventiva riceve i relativi dossier per conto dell'Amministrazione competente. In caso di mancata risposta entro un mese, l'Agenzia può trattare il dossier come se fosse stata concessa (silenzio assenso)[15].

Il rappresentante del Centre National du Registre di Commerce, rilascia il giorno stesso certificato di non esistenza della denominazione, nonchè la ricevuta provvisoria che permette all'investitore di compiere tutte le formalità necessarie alla realizzazione dell'investimento.

Il rappresentante delle dogane è incaricato di assistere l'investitore per compiere le formalità richieste dall'Amministrazione doganale in vista della realizzazione del progetto o della decisione di concessione degli incentivi.

Il rappresentante delle imposte, oltre a fornire tutte le informazioni e l'assistenza necessaria per la realizzazione dell’investimento sopratutto in relazione agli incentivi concessi, rilascia, entro massimo una settimana, l'attestazione di posizione fiscale, la dichiarazione di esistenza, e la carta di immatricolazione fiscale.

I rappresentanti degli organismi incaricati della gestione della proprietà fondiaria e quello del CALPI informano, seduta stante, l'investitore delle disponibilità di terreni e immobili idonei alla realizzazione del progetto, rilasciando, sempre entro la settimana, la decisione di riserva dell'area.

Il rappresentante dell'urbanistica assiste il compimento delle formalità per l'ottenimento del permesso di costruire e delle altre necessarie autorizzazioni afferenti al diritto di edificare.

Il rappresentante del lavoro informa l'investitore sulla normativa in oggetto, rilascia i vari permessi di lavoro e ogni altro documento all'uopo richiesto.

Il ricevitore delle imposte è incaricato di registrare e percepire imposte, tasse, diritti relativi agli atti di costituzione o di modificazione delle società e ai verbali di deliberazione degli organi di gestione e di amministrazione. La restituzione dei documenti, dovutamente registrati, è fatta nelle 24 ore successive.

Il rappresentante del locale ufficio del Tesoro è incaricato di incassare tutti i diritti diversi da quelli di competenza delle imposte, relativi alla costituzione della società.

Il capo dell'APC, Assamblée Populaire de la Commune, ha l’obbligo di autenticare tutti i documenti necessari per la redazione del dossier di investimento.

I rappresentanti delle Amministrazioni e degli organismi presenti nello Sportello unico provvedono a tutti gli adempimenti amministrativi di loro competenza, nonchè ad inoltrare, a loro cura, le necessarie richieste all'Amministrazione centrale per i provvedimenti di rispettiva competenza[16].

La documentazione rilasciata dall'Agenzia è opponibile alle Amministrazioni ed agli Organismi interessati.

Le decisioni dell'Agenzia sono pubblicate, per estratto, sul Bulletin Officiel des Annonces Légales con indicazione di:

-         nome del beneficiario o ragione sociale;

-         indirizzo;

-         statuto dell'impresa;

-         settore di attività del progetto;

-         principali attività previste;

-         incentivi accordati;

-         durata dei vantaggi concessi;

-         obbligazioni a carico dell'investitore.

Il bilancio, formulato dal Direttore Generale dell'Agenzia, è deliberato dal Consiglio di Amministrazione e sottoposto all'approvazione del Ministro di tutela e del Ministro incaricato delle Finanze[17].

Con gli attivi residui delle imprese di Stato disciolte, e al fine di assicurare la loro valorizzazione per lo sviluppo degli investimenti, lo Stato costituisce un portafoglio fondiario e immobiliare, di cui già si era fatta menzione, la cui gestione è conferita all'Agenzia, come da apposito regolamento.

Si intendono per investimenti ai sensi dell'Ordonnance 01-03 del 2001, e possono quindi beneficiare degli incentivi dalla stessa previsti:

1.     l'acquisizione di attivo nel quadro della creazione di nuove attività, di estensione della capacità di produzione, di riattamento o di ristrutturazione;

2.     la partecipazione al capitale di una impresa nella forma sia di apporto in numerario che in natura;

3.     la ripresa di attività nel quadro di un'operazione di privatizzazione, totale o parziale[18].

Le condizioni per beneficiare degli incentivi sono stabilite dal Conseil National de l'Investissement. Gli investimenti possono essere realizzati liberamente, nel rispetto delle norme vigenti ed in piena osservanza delle disposizioni relative alla protezione dell'ambiente. L'investimento cui sono stati concessi gli incentivi, di cui alla presente normativa, deve far oggetto, prima della realizzazione, di una dichiarazione di investimento presso l'ANDI, Agence Nationale de Développement de l'Investissements, organismo alle dirette dipendenze del Capo del Governo.

L'ANDI, entro 30 giorni dalla data di deposito del dossier, deve fornire agli investitori tutti i documenti necessari per la realizzazione dell'investimento e notificare agli investitori la decisione di concessione o rifiuto degli incentivi richiesti.

In caso di mancata risposta o di contestazione circa le decisioni dell' ANDI, l'investitore può far ricorso presso l'Autorità di tutela dell’ Agenzia, la quale dispone di un termine di 15 giorni per pronunciarsi in merito. Contro la decisione è ammesso ricorso alla magistratura competente[19]. Il provvedimento dell'ANDI, pubblicato in estratto sul Bollettino Ufficiale degli Annunci Legali, indica il beneficiario, gli incentivi concessi, nonchè gli obblighi a suo carico, conformemente alle disposizioni dell'Ordonnance su citata[20].

A parte gli incentivi fiscali, parafiscali e doganali, previsti dal diritto comune, gli investimenti sopra indicati possono beneficiare dei seguenti incentivi di carattere generale:

-         tasso ridotto in materia di dazio all'importazione di macchinario impiegato direttamente nella realizzazione dell'investimento;

-         esonero da TVA, tassa sul valore aggiunto, per beni e servizi impiegati direttamente nella realizzazione dell'investimento;

-         esenzione dal pagamento dei diritti per trasferimento a titolo oneroso per tutte le acquisizioni immobiliari effettuate nel quadro dell'investimento in oggetto[21].

Beneficiano invece di incentivi particolari gli investimenti realizzati nelle zone in cui lo sviluppo necessita di un contributo particolare da parte dello Stato e quelli che presentano un interesse particolare per l'economia nazionale, sopratutto quando utilizzano tecnologie proprie, suscettibili di preservare l'ambiente, proteggere le risorse naturali, economizzare energia, creare sviluppo durevole[22].

Le zone e gli investimenti su indicati sono definiti dal Conseil National de l'Investissement, e in particolare, gli investimenti realizzati in queste specifiche zone possono usufruire di ulteriori incentivi:

a) relativamente alla realizzazione dell'investimento sono previste sia l’esenzione dal pagamento dei diritti per trasferimento a titolo oneroso per tutte le acquisizioni immobiliari effettuate nel quadro dell'investimento in oggetto, che l’applicazione di un quantum fisso in materia di registrazione, al tasso ridotto del 2% per gli atti costitutivi di società e per gli aumenti di capitale. E’ ulteriormente prevista la presa a carico parziale o totale da parte dello Stato, a seguito di valutazione dell'ANDI, delle spese per la realizzazione dei lavori di infrastrutture necessarie per la realizzazione dell'investimento[23].

E’ possibile ottenere l’esonero dalla TVA per l'acquisto di beni e la prestazione di servizi che rientrino direttamente nella realizzazione dell'investimento, è indifferente, secondo la normativa, che siano importati o acquisiti sul mercato locale, ciò che risulta necessario è che tali beni o servizi siano destinati alla realizzazione di operazioni soggette alla TVA. Inoltre, è possibile anche ottenere l’applicazione di un dazio ridotto nella fase di importazione di beni impiegati direttamente nella realizzazione dell'investimento[24].

b) dopo la verifica dell’entrata in attività è possibile avere l’esonero, per un periodo di dieci anni di effettiva attività:

-         dall'IBS (Impôt sur les Bénéfices des Sociétés), Imposta sul Reddito delle Società;

-         dall'IRG (Impôt sur le Revenu Globale), Imposta sul Reddito Complessivo;

-         dal VF (Versement Forfetarie) Versamento Forfettario;

-         dalla TAP (Taxe sur l'Activité Professionnelle) Tassa sull'Attività Professionale.

Viene ulteriormente previsto l’esonero dall'imposta immobiliare, per un periodo di dieci anni, a partire dalla data di acquisizione, per le proprietà immobiliari rientranti nell'ambito dell'investimento, unita alla concessione di ulteriori vantaggi idonei a migliorare o a facilitare l'investimento, come il riporto all'anno successivo delle perdite o dei termini per l'ammortamento[25].

Le condizioni di cui alla lettera b) sono contenute in apposita convenzione stabilita fra l'investitore e l'ANDI per conto dello Stato. La convenzione è operativa solo a seguito di approvazione da parte del Conseil National de l'Investissement e pubblicazione sul Journal Officiel (Gazzetta Ufficiale).

Tali condizioni devono essere fissate sopratutto nel caso di concessione e/o licenza avente ad oggetto un investimento che potrebbe usufruire degli incentivi su indicati.

Infine, gli investimenti devono essere realizzati nei termini preventivamente convenuti al momento della concessione degli incentivi e decorrono a partire dalla notificazione della decisione, salvo diversa disposizione dall'ANDI[26].

Tutti i regolamenti sopra citati si inseriscono in un quadro di normative quali:

1.     la legge n. 90/10 del 14 aprile 1990 relativa alla moneta e al credito;

2.     il decreto legislativo n. 93/12 del 5 ottobre 1993 relativo alla promozione degli investimenti;

3.     l’ordinanza n. 95-22 del 26 agosto 1995 relativa alla privatizzazine delle imprese pubbliche con particolare attenzione all’art. 48;

4.     regolamento n. 95-07 del 23 dicembre 1995 modificativo e sostitutivo del regolamento 92-04 del 22 marzo 1992 relativo al controllo dei cambi.

 

Disinvestimento e garanzie

 

Il Conseil de la Monnaie et du Crédit, nella riunione del 19 marzo 2000, ha approvato il regolamento n. 2000-03 che stabilisce sia le condizioni di realizzazione degli investimenti esteri in Algeria, che quelle di trasferimento dei relativi profitti o dividendi, nonchè del ricavato della loro cessione.

Qualunque investitore estero beneficia di tali disposizioni, a condizione che impieghi dei fondi in valuta per realizzare un investimento, un'attività, con la creazione di una società di diritto algerino. L'operatore estero può anche investire sotto forma di attivo finanziario (titoli, azioni, obbligazioni), conservando il suo status di “non residente”[27].

Le disposizioni si applicano ad ogni forma di investimento che risulti da immobilizzazione di attivo, finanziata con apporto dall'estero, ad esclusione dei proventi da esportazione reintrodotti, concernenti:

1.     fondi propri in valuta, regolarmente importata;

2.     apporti in natura, la cui provenienza estera e relativa importazione possono essere regolarmente documentate;

3.     finanziamenti esteri non garantiti da una Banca o da un Istituto finanziario di diritto algerino, oppure da una succursale in Algeria di una Banca o di un Istituto finanziario straniero[28].

I profitti derivanti da investimenti esteri sono trasferibili attraverso le Banche e gli Istituti finanziari, che risultano essere intermediari autorizzati. In caso di finanziamento parziale dell'investimento, con riferimento alla cifra indicata in dinari, o apporti locali in natura, o finanziamento in Dinari Algerini, l'ammontare dei profitti netti da trasferire è calcolato in proporzione agli apporti dall'estero, come sopra definiti, rispetto all'investimento complessivo[29].

Sia il trasferimento dei profitti, che quello dei ricavi da disinvestimento, conseguente a cessazione o a trasferimento dell'attività, è autorizzato dai Servizio di controllo dei cambi, il quale deve concedere un’autorizzazione entro un termine massimo di due mesi a partire dalla data di deposito del dossier, che nel caso di disinvestimento deve contenere anche l'atto autentico di cessazione[30].

Con il Regolamento n. 2000-04 del 19 marzo 2000, la Banque d'Algérie ha stabilito le condizioni di entrata e di uscita dei capitali e dei relativi profitti, per gli investimenti di portafoglio da parte di non residenti. Questi possono essere effettuati liberamente per il tramite delle Banche e degli Istituti finaziari, intermediari autorizzati, seguiti dal regolare controllo di conformità effettuato nel quadro della normativa in vigore sui cambi.

Le Banche e gli Istituti finanziari autorizzati a loro volta, a pena di ritiro della relativa autorizzazione, devono fornire mensilmente alla Banque d'Algérie i dati statistici riguardanti entrata e uscita di capitali per questo tipo di investimenti[31].

 

Normativa doganale

 

Dopo un rapido avvio dello smantellamento tariffario a metà degli anni Novanta, il processo di liberalizzazione commerciale è stato bloccato per molti anni. La legge finanziaria supplementare approvata a luglio 2001 ha tuttavia ripreso il processo di liberalizzazione tariffaria, abbassando dal 45 al 40% la fascia tariffaria più elevata. Nonostante ciò, per compensare il calo delle entrate pubbliche causato da questa riduzione e dall’eliminazione della precedente tassa specifica addizionale, è stata introdotta un’imposta addizionale, il “droit additionel provisoire”, che colpisce diversi importanti prodotti quali quelli agricoli, alimentari e tessili.

Tale misura diretta a proteggere i settori ritenuti in maggiore difficoltà di fronte alla concorrenza internazionale, è di natura temporanea, l’imposta fissata nel 60% sarà progressivamente ridotta nei prossimi anni, già nel 2002 è passata al 48% e seguiranno successivi cali annui del 12%, fino alla totale eliminazione prevista nel 2006[32].

La protezione tariffaria è ancora elevata ma simile, se non in parecchi casi migliore, rispetto a quella degli altri paesi del nord-Africa. Dopo la recente riduzione avvenuta per opera di un decreto presidenziale dell’agosto 2001, le fasce tariffarie sono quattro: 0, 5, 15, 30% del valore FOB delle merci.

La nuova classificazione entrata in vigore dal 1 gennaio 2002, forma le basi negoziali per l’adesione al WTO dello Stato, e per la fase finale dei negoziati euro-mediterranei che condurranno al libero scambio con l’Unione Europea. L’accordo è sempre più vicino, l’Algeria infatti, è fortemente interessata a ricevere gli aiuti finanziari e l’assistenza tecnica che l’Unione offre ai paesi mediterranei impegnati a partecipare all’area di libero scambio. Altro elemento che induce un’accelerazione nei negoziati è costituito dalle relazioni con gli altri paesi maghrebini, i quali hanno già avviato l’attuazione di questo processo con l’U.E.; in Tunisia è cominciato lo smantellamento dei dazi sui beni di consumo europei, tra poco succederà lo stesso in Marocco; l’Algeria rischia perciò di essere invasa di beni di consumo europei importati illegalmente. Per fronteggiare questo rischio è già stata negoziata un’intesa con la Tunisia contro il contrabbando, tuttavia la sua effettiva applicazione resta incerta[33].

Il processo di liberalizzazione commerciale che sarà messo i moto dal prossimo accordo seguirà in sostanza lo stesso calendario degli accordi già conclusi con altri Stati mediterranei; inizialmente verranno liberalizzati i beni di investimento importati dai paesi dell’Unione e solo dopo cinque o sei anni verrà avviata la liberalizzazione dei beni di consumo[34].

Poiché l’Italia ha un ruolo più rilevante nelle importazioni algerine di beni di investimento che in quelle di beni di consumo, gli esportatori italiani dovrebbero beneficiare in maniera significativa della fase iniziale dell’accordo di libero scambio[35].

I documenti richiesti dalle dogane algerine per prodotti trasportati via mare o via terra sono:

-         fattura commerciale normale, in cinque copie in lingua francese, araba o inglese, deve contenere specifica dichiarazione firmata dal venditore. Oltre alle indicazioni abituali, le fatture commerciali devono comprendere le seguenti indicazioni; prezzo relativo al fatturato netto, cioè il prezzo delle merci importate escluse tutte le altre spese; altre spese, quali imballaggio, manutenzione, ecc..; numero dei colli; peso netto e lordo; costo di trasporto e assicurazione.

-         Documento di carico con le seguenti indicazioni: peso lordo, misure; marchi di identificazione, valore dei beni, costo del trasporto, nome e indirizzo del destinatario.

-         Alcune merci devono essere accompagnate da un certificato di origine vistato dalla Camera di Commercio competente o da un certificato di circolazione modello EUR1. Per facilitare le procedure di sdoganamento, è opportuno includere una lista di imballaggio in francese.

-         Certificato di assicurazione[36].

 

 



[1]Investimenti esteri- Algeria”, sito internet Camera di Commercio Lombarda, 2002;

[2]Commercio internazionale” n. 20/2000 Ipsoa, Milano, 2000, p. 57 ss.;

[3]Paesi arabi” n. 92/2001, Camera di Commercio italo araba, Roma, 2001, p. 94 ss.;

[4] «Le moci» n. 1423/2000, Sedec, Paris, 2000, p. 103

[5] «Le moci» n. 1530/02, Sedec, Paris, 2002, p. 114;

[6] «Marches tropicaux et mediterraneens», Paris, Moreux, 1999, p. 85-86;

[7]Paesi arabi” n. 72/99, Camera di Commercio italo araba, Roma, 1999, p. 126 ss.;

[8] In “Tunisia- guida pratica all’oasi del liberalismo magrebino”, scheda paese Algeria, Collana conoscere il mondo, F. Angeli 2000, p. 71-72;

[9] “Algeria”, in The Economist Intelligence Unit- Country Profile, 1998- 1999, p. 65;

[10] AA.VV., “The world Factbook- 1998- Algeria”, sito internet CIA, USA, 1998;

[11] ICE, “Guida per gli investimenti”, Roma, 1990 – 1993;

[12]Commercio internazionale” n. 17/93, Ipsoa, Milano, 1993, p. 44 ss.;

[13]Commercio internazionale” n. 17/91, Ipsoa, Milano, 1991, p.59 ;

[14] ICE, “Guida per l'esportatore”, Roma, 1989-1993;

[15]Politica internazionale” n. 2/94, Ipalmo, Roma, 1994, p. 127;

[16] ICE Ufficio di Algeri, “Disciplina degli investimenti”, Aprile 2002, p. 13 ss.;

[17]Programma di iniziativa comunitaria PMI 1994- 1999, studi di settore nei paesi terzi mediterranei- Algeria”, sito internet CESMA, 2002;

[18]Investimenti esteri- Algeria”, sito internet Camera di Commercio Lombarda, 2002;

[19] ICE Ufficio di Algeri, “Disciplina degli investimenti”, Aprile 2002, p. 24-25;

[20] ICE Ufficio di Algeri, “Dati e statistiche delle relazioni commerciali- Algeria”, 2002, p. 37;

[21]Commercio internazionale” n. 20/2000 Ipsoa, Milano 2000, p. 112;

[22]Guida per gli investimenti”, Roma Ice, 1990-1993, p. 69; cfr. con“Guida per l'esportatore” Roma Ice, 1989-1993, p. 73 ss;

[23] “African trade review” n. 410/2000, Arsenio Pardo Rodriguez Madrid 2000, p. 102-103;

[24] “African trade review” n. 398/99, Arsenio Pardo Rodriguez Madrid 1999, p.86 ;

[25] Commercio internazionale” n. 15/16-99 Ipsoa, Milano, 1999, p. 111;

[26] ITAL- MED, “Guida Mediterraneo- Algeria”, Roma, 2001, p. 132;

[27] In “Tunisia- guida pratica all’oasi del liberalismo magrebino”, scheda paese Algeria, Collana conoscere il mondo, F. Angeli 2000, p. 421 ss.;

[28] «Algeria in Brief», sito internet della Banca Mondiale, 2002;

[29]Programma di iniziativa comunitaria PMI 1994- 1999, studi di settore nei paesi terzi mediterranei- Marocco”, sito internet CESMA, 2002;

[30]Commercio estero e scambi con l’Italia”, sito internet ICE Ufficio di Algeri, 2002;

[31] «Le moci” n. 1530/02 Sedec, Paris 2002, p. 77 ss.;

[32] «Algeria in Brief», sito internet della Banca Mondiale, 2002;

[33] ICE Ufficio di Algeri, “Dati e statistiche delle relazioni commerciali- Algeria”, 2002, p. 70-71;

[34]Notizie dalla zona sud- Algeri, Egitto, Libano, Marocco…”, sito internet omonimo, 2002;

[35]Investimenti esteri- Algeria”, sito internet Camera di Commercio Lombarda, 2002;

[36]Notizie e tabelle paesi arabi: Algeria, Egitto, Liba, Marocco, Tunisia”, sito internet Camera di Commercio Italo- Araba, 2002.


(*)
Dottore in Giurisprudenza.
Master in Scambi commerciali, attività bancarie ed investimenti con i Paesi arabi nell'Università degli Studi di Bologna.

 


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