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La redazione di Diritto & Diritti intervista
l'avvocato Andrea Sirotti Gaudenzi,
direttore del Notiziario Giuridico Telematico

L'intervista è stata pubblicata sul n.4 di Diritto & Diritti on paper

 

 

D.: Siamo ormai al duemila, cosa si può aspettare il giurista da Internet?

R.: Credo che Internet diventerà il principale strumento per la circolazione di informazioni, anche in campo giuridico.

Tramite il Web è già possibile consultare legislazione e giurisprudenza, accedere ad informazioni giuridiche, reperire materiale di alto livello scientifico sui siti specializzati. Internet è quindi una realtà di fondamentale importanza per gli operatori del diritto, anche se molti si ostinano ancora a non riconoscerne l’effettiva portata (forse a causa dei soliti pregiudizi).

Il destino della rete, com’è noto, è quello di diventare una sconfinata piazza virtuale, dove anche i giuristi potranno trovare grandi spazi per aggiornarsi, farsi conoscere e colloquiare tra loro, azzerando le distanze.

Mi affascina particolarmente l’idea che, con l’avvento degli strumenti di certificazione elettronica, sia stata avanzato il progetto di realizzare una sorta di "tribunale telematico", con possibilità di trasmissione dei documenti giuridici tramite la rete: sarebbe una piccola rivoluzione che consentirebbe di realizzare un maggior ordine negli uffici giudiziari italiani, contribuendo a velocizzare la macchina della giustizia (basti pensare all’impressionante mole di ricorsi presentati alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo contro lo Stato italiano per l’eccessiva durata dei processi nel nostro Paese).

Forse, si tratta solo di aspettare; del resto, fino a pochi anni fa, era impensabile l’idea della trasmissione telematica delle dichiarazioni dei redditi, mentre oggi questa procedura è la regola.

 

D.: Quali novità per l’avvocato dopo il nuovo codice deontologico?

R.: La riforma del codice deontologico, con l’abrogazione del divieto di pubblicità per gli avvocati, è il chiaro segnale di una radicale trasformazione dei principi che regolano la professione forense, in linea con le indicazioni provenienti dalle istituzioni europee.

Di fronte all’effettiva attuazione da parte del nostro ordinamento del principio della "libertà di stabilimento", si profila l’avvento di un regime di concorrenza tra i professionisti, che dovranno confrontarsi non solo con i colleghi italiani, ma anche con quelli stranieri, provenienti dagli altri Paesi della Comunità Europea.

Sono dell’idea che, per essere veramente competitivo, l’avvocato italiano dovrà essere in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dovrà porre sempre maggiore attenzione alle tematiche di diritto internazionale e, soprattutto, di diritto comunitario: in questo senso, sarebbe auspicabile una riforma dell’esame d’accesso alla professione forense che tenesse conto del nuovo ordinamento della società europea.

 

D.: Quali le sue prossime prospettive di presenza su Internet come professionista?

R.: Per quel che mi riguarda, devo riconoscere quanto questo strumento sia importante per la mia crescita professionale.

Inizialmente, mi ero accostato al mondo del Web con grande diffidenza: pensavo che la mia formazione classica mal si conciliasse con gli strumenti informatici e credevo che la rete fosse solo un "sofisticato giochetto". Invece, grazie ad Internet, in pochissimo tempo, ho stretto rapporti con vari colleghi in Italia e all’estero, ho avuto modo di consultare molte informazioni giuridiche e ho incominciato a collaborare ad alcune riviste on line, tra cui Diritto & Diritti, il cui sito si segnala come uno degli strumenti italiani di aggiornamento giuridico più utili e completi.

Ho anche realizzato un sito con cui intendo porre all’attenzione dei visitatori alcune tematiche giuridiche, in particolare quelle legate al diritto europeo ed ai rapporti tra diritto e nuove tecnologie.

Considerando la rapidità con cui Internet si sta sviluppando nella vita di ogni giorno, spero che prossimamente gli avvocati italiani acquistino la piena consapevolezza delle molteplici possibilità che offre la rete, soprattutto in questa fase di radicale evoluzione per la nostra professione.

 

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