SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Rubrica a
cura dell'avv. Antonino Sgroi di Roma

 

 

 

R. FOGLIA, L’attuazione giurisprudenziale del diritto comunitario del lavoro, in Il diritto del lavoro nella dottrina e nella giurisprudenza, a cura di B. Balletti, Padova, C.E.D.A.M., 2001.

 

 

L’opera può essere divisa in due parti: la prima, rappresentata dai primi due capitoli, di carattere generale; la seconda, rappresentata dai successivi sette capitoli, è dedicata all’analisi di determinate fattispecie. l primo capitolo è dedicato all’esame della politica sociale nel seno dell’ordinamento comunitario e per compiere tale disamina si prendono le mosse dal Trattato per concludere con l’esame della Carta “dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” approvata dal Parlamento europeo il 14 novembre 2000. Dall’esame delle fonti comunitarie in materia l’autore prende lo spunto per l’elencazione e la disamina dei principi di diritto comunitario del lavoro.            

Nel successivo capitolo l’autore esamina la posizione e  il ruolo della Corte di Giustizia nel perseguimento degli obiettivi in tema di diritto del lavoro comunitario e, successivamente, il rapporto fra la giurisdizione comunitaria e quella nazionale e specificamente il modello   delineato nell’art. 177 del Trattato. Con il terzo capitolo si entra in quella che si potrebbe definire la parte speciale del volume destinata all’esame di singoli argomenti oggetto di decisioni della Corte di Giustizia.

In questo capitolo si affronta il tema della libertà di circolazione dei lavoratori in ambito comunitario e, all’interno dello stesso, è dato reperire la trattazione sotto il profilo previdenziale di un argomento di rilevante interesse quale quello del distacco dei lavoratori dal distacco dei lavoratori e dell’individuazione della retribuzione di riferimento per il calcolo dei contributi previdenziali dovuti (su quest’ultimo versante si veda da ultimo la sentenza della Corte di Giustizia del 24 gennaio 2002, in causa C-164/99 in: www.curia.eu). Il quarto capitolo è dedicato al principio di parità di trattamento fra uomo e donna, alle sue concrete esplicitazioni in campo comunitario e all’interno del nostro ordinamento. Il successivo capitolo affronta il tema della tutela dei diritti dei lavoratori in caso di crisi o ristrutturazione aziendale.

All’interno di esso è dato reperire la ricostruzione, rilevante anch’essa in ambito previdenziale, del significato in ambito comunitario del trasferimento di impresa (per l’applicazione di tali principi nel microsistema previdenziale nazionale si rinvia da ultimo a Cass., n. 15949/01, in Inf. Prev., 2002, p. 652 e ss.). Il capitolo si chiude con la problematica afferente la tutela dei diritti dei lavoratori nell’ipotesi di mancato pagamento dei crediti di lavoro da parte dei datori di lavoro e nella creazione di un reticolato di tutela da parte del nostro legislatore, in attuazione della direttiva 80/987,  con il decreto legislativo n. 80/92. Con il sesto capitolo si affronta il tema della sicurezza del lavoro, sicurezza da intendersi in senso lato. Infatti l’autore all’interno del capitolo esamina non solo la direttiva in tema di sicurezza, ma anche le direttive in tema: a) di tutela delle lavoratrici madri, b) di lavoro temporaneo, c) di tutela del lavoro giovanile, d) sull’orario di lavoro, e) sugli obblighi di informazione del datore di lavoro e su quest’ultimo versante non po’ che menzionarsi, da ultimo il decreto legislativo 2 aprile 2002, n. 74 emanato in attuazione della direttiva 22 settembre 1994, 94/45/CE, relativa all’istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l’informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie. Il terzultimo capitolo attiene la problematica: a) dell’autonomia collettiva, b) dei lavori cc. dd. atipici, c) del lavoro a tempo parziale e a tempo determinato.

I temi sono trattati unitariamente in quanto è proprio l’autonomia collettiva che è chiamata a disciplinare in ambito comunitario quei particolari rapporti di lavoro retro menzionati, tant’è che le direttive in materia sono state precedute da Accordi quadro, uno sui avori cc. dd. atipici e l’altro sul lavoro a tempo parziale. La problematica sulla rappresentatività sindacale in ambito comunitario e sul contratto collettivo europeo è ripresa nel capitolo ottavo, ove l’ultimo paragrafo è dedicato all’ordinamento nazionale. 
Il nono e ultimo capitolo, specificamente previdenziale, è dedicato alla sicurezza sociale in ambito comunitario e all’attuazione giurisprudenziale della stessa.

Oltre a un esame generale e puntuale delle questioni deve farsi specifica menzione della problematica afferente la previdenza complementare e alla recezione che dei principi comunitari è stata fatta dalla giurisprudenza domestica.

 

 

 

  

 

 

 

 

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